Cultura e benessere nelle Marche: i risultati della mappatura

L’indagine svolta nel corso del 2020 ha avuto l’obiettivo primario di realizzare una mappatura delle pratiche e organizzazioni attive sul tema cultura e benessere sul territorio marchigiano. Oltre a fotografare lo stato dell’arte, si è cercato di identificare il potenziale interesse, le esigenze e le possibili azioni per favorire lo sviluppo del welfare culturale a livello locale e per far crescere le organizzazioni sul tema. L’indagine è stata realizzata attraverso tre step principali:

  • la somministrazione di un questionario online
  • un’esplorazione desk
  • interviste semi-strutturate

Breve panoramica sui rispondenti

Un primo dato significativo relativamente alla panoramica dei rispondendo è che il questionario in tutte le sue parti è stato compilato da 199 organizzazioni, a cui si aggiungono alcune altre centinaia di rispondenti che hanno compilato solo alcune parti.

Per quanto riguarda la provenienza geografica, il maggior numero di rispondenti si è registrato per la provincia di Ancona (39%), seguita dalla provincia maceratese con il 28% di risposte raccolte, e infine, con un certo distacco, le restanti province di Pesaro-Urbino (16%), Ascoli Piceno (12%) e Fermo (5%).

Quanto invece al settore di appartenenza, il 52% dei rispondenti viene dal settore culturale in senso ampio, il 26% appartiente a quello socioassistenziale, il 10% al sanitario, il 9% a quello educativo e dell’alta formazione, e il 3% viene da altri settori.

Un dato particolarmente interessante emerso da questo primo step è che delle 199 organizzazioni rispondenti, il 58% risulta già attivo sulla tematica cultura e benessere.

I progetti

Una sezione del questionario era dedicata alla raccolta di informazioni circa le progettualità delle singole organizzazioni sul tema cultura e benessere, con possibilità di inserire massimo 3 progetti per soggetto.

Su 107 organizzazioni che hanno risposto a questa parte del questionario, 50 sono attive nel settore culturale (per un totale di 97 progetti descritti), 30 nel settore socio-assistenziale (per un totale di 55 progetti descritti), 13 nel settore sanitario e socio-sanitario (per un totale di 23 progetti descritti), 10 nel settore educativo-alta formazione (per un totale di 22 progetti descritti), 4 in settori “altri” (per un totale di 9 progetti descritti).

Ne è emerso un insieme ricco ed eterogeneo di pratiche, rivolte a una pluralità di beneficiari grazie ad attività diversificate, realizzate, nella maggior parte dei casi, in collaborazione con altre organizzazioni del territorio. Emerge dunque la tendenza a un’irradiazione culturale di specifici contesti, spazi e territori e volta all’avvicinamento di target specifici associabili tipicamente agli altri settori (es. bambini, anziani, persone con disabilità etc.) a luoghi e linguaggi della cultura, principalmente con l’intento di innescare processi di empowerment e capacitazione.

Alcuni progetti sono risultati essere particolarmente articolati, in taluni casi anche consolidati e ripetuti nel tempo. Molteplici iniziative sono invece puntuali, ad esempio intraprese a seguito dell’emergenza Covid-19. Queste ultime, se da un lato sembrano essere più semplici e portare con sé il rischio di un impatto più limitato, dall’altro testimoniano un forte impegno da parte delle organizzazioni, elevate capacità di riorganizzarsi e reagire a una situazione emergenziale, nonché il riconoscimento del potenziale di cambiamento della cultura e dell’impatto che può avere, anche nell’immediato, sul benessere degli individui e delle comunità. Molte delle organizzazioni hanno infatti fatto ricorso a strumenti tecnologici per garantire una presenza o continuità nell’erogazione di alcuni servizi durante l’emergenza, tuttavia la necessità primaria è quella di intraprendere nuovi processi e percorsi per e con le comunità.

Un ambito su cui emerge l’esigenza di lavorare e fare meglio la valutazione di impatto, che risulta ancora carente: in gran parte dei casi tale attività non viene effettuata affatto oppure in modo informale.

Le principali esperienze individuate

La prima esplorazione aveva come obiettivo individuare alcune delle principali realtà attive nei seguenti sotto-ambiti di intervento:

  • cultura e disabilità;
  • cultura e inclusione sociale;
  • cultura e invecchiamento attivo;
  • cultura e benessere aziendale;
  • cultura e salute.

In alcuni di questi ambiti emergono esperienze molto significative e dalle ampie potenzialità, anche in relazione alla presenza di organizzazioni uniche nel panorama nazionale o grazie a interventi di policy o di strutturazione a livello regionale.

Le interviste

Dalle 10 interviste realizzate in diversi sotto ambiti di intervento, emerge chiaramente il ruolo della cultura quale fattore di sviluppo umano e sociale, in grado di incidere sulla salute e sul benessere dei singoli e della collettività e sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

I principali obiettivi per le organizzazioni prese in esame risultano essere i seguenti: 

  • promuovere l’accessibilità dell’arte e delle produzioni culturali
  • favorire processi di inclusione e empowerment attraverso la mediazione artistica
  • fornire attività di formazione e, in alcuni casi specifici, accompagnare lo sviluppo della/e comunità e integrare i processi terapeutici attraverso arte e cultura.
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