L’idea del Museo Tattile Omero nasce nel 1985 da due persone non vedenti, Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni, viaggiatori, esperantisti ed amanti dell’arte con lo scopo di creare un museo dove tutto si potesse toccare, stanchi del “Divieto di toccare” diffuso nei musei di tutto il mondo.
Dopo anni di richieste nel 1993 il Comune di Ancona, con il contributo della Regione Marche e su ispirazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, istituisce il Museo Omero, che inaugura in tre aule della scuola elementare “Carlo Antognini” di Ancona, con 19 copie in gesso di scultura classica e un modellino architettonico. Nel 1997 il Museo si trasferisce con una collezione ampliata presso un’ala delle scuole medie Donatello di Ancona, in via Tiziano.
Nel 1999 il Parlamento italiano lo riconosce Museo Statale con Legge numero 452 del 25 novembre 1999, confermandogli una valenza unica a livello nazionale. La finalità del Museo, come recita l’articolo 2 della suddetta Legge, è quella di “promuovere la crescita e l’integrazione culturale dei minorati della vista e di diffondere tra essi la conoscenza della realtà”.
Fin dalla sua origine, però, il Museo non vuole essere un luogo riservato alle persone non vedenti, ma uno spazio culturale senza barriere, piacevole e produttivo per tutti.
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